Aquí me voy
Los paraísos no están tan lejos, sólo a un par de horas en avión, luego un tren, un ferry… el 16 de marzo marcho a la isla de Procida, vía Roma, un recorrido, otro paseo, conocer la casa de Augusto, la del Fauno, oler la tierra donde Encolpio las pasaba canutas, un misterio volcánico, esplendor… Serán 8 días que tendré que conservar de alguna manera. Campania, una tierra de caminos, de De Sica, de Sophia, de Elsa Morante…
Su per le colline verso la campagna, la mia isola ha straducce solitarie chiuse fra muri antichi, oltre i quali si stendono frutteti e vigneti che sembrano giardini imperiali. Ha varie spiagge dalla sabbia chiara e delicata, e altre rive più piccole, coperte di ciottoli e conchiglie, e nascoste fra grandi scogliere. Fra quelle rocce torreggianti, che sovrastano l’acqua, fanno il nido i gabbiani e le torvoci, ora lamentose, ora allegre. Là, nei giorni quieti, il mare è tenero e fresco, e si posa sulla riva come una rugiada. Ah, io non chiederei d’essere un gabbiano, né un delfino; mi accontenterei d’essere uno scorfano, ch’è il pesce più brutto del mare, pur di ritrovarmi laggiú, a scherzare in quell’acqua.
Elsa Morante, L’isola di Arturo
Come si vive, amico. Ci vediamo presto
Pásalo bien Antonio.
Si te hace falta un porteador ya sabes. Grábalo todo ahí dentro pero sobre todo, ante todo, aléjate de los portugueses.